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PROGETTI

NOI SULLA STRADA

A PADOVA DAL 1995

KUKLOS


COS’È KUKLOS?
Kuklos è un progetto che nasce dall’esperienza pluriennale dell’associazione “Noi sulla Strada” nell’ambito dell’emarginazione e dell’esclusione sociale. I volontari dell’associazione lavorano da anni in contesti di strada, supportando le persone senza dimora nel reperimento di generi di prima necessità ed aiutandoli a sviluppare abilità e competenze attraverso percorsi educativi e lavorativi ad hoc.
Chi vive in strada si confronta spesso con persone che appartengono allo stesso contesto sociale o con i servizi di prima accoglienza, tutto questo non aiuta la persona a pensarsi in una identità diversa, a costruire autonomamente un percorso di riscatto e di uscita dalla marginalità.
Kuklos vuole interrompere questo circolo vizioso, fornendo alle persone in stato di emarginazione sociale un luogo dove relazionarsi con la cittadinanza, dove sperimentare un nuovo modo di socializzare che possa fare da motore per ripensare se stessi, trovando nel proprio bagaglio personale competenze e capacità sopite dalla vita di strada. Questo risultato non può essere raggiunto senza il coinvolgimento attivo dei cittadini, che supportati da psicologi e operatori qualificati, costruiranno e porteranno avanti una relazione positiva e costruttiva con le persone senza dimora.

A CHI SI RIVOLGE?
I beneficiari del progetto sono sia i cittadini in situazione di disagio presenti sul territorio padovano (con particolare attenzione alle persone senza dimora), sia la cittadinanza tutta.

COME SI SVILUPPA IL PROGETTO?
Il progetto Kuklos prevede l’attivazione di laboratori formativi gestiti da psicologi, affinchè i cittadini possano acquisire maggiori conoscenze sul mondo dell’esclusione sociale e le competenze relazionali necessarie per costruire dei contesti interattivi che permettano alle persone senza dimora di uscire dal contesto di strada. Parallelamente, per le persone senza dimora selezionate dall’associazione, verranno organizzati incontri individuali e di gruppo con uno psicologo nei quali verranno forniti competenze e strumenti relazionali utili per sperimentare contesti interattivi di inclusione sociale, dove sono le persone stesse a definire il proprio percorso di uscita dalla marginalità.
Successivamente verranno creati spazi di incontro tra i cittadini e la persona senza dimora, affinchè si creino e si stabilizzino esperienze relazionali positive tra di loro. Come ultimo passo verranno individuati alcuni cittadini e alcune persone senza dimora che, supportati da psicologi e operatori esperti, diverranno promotori del progetto e della nuova relazione sperimentata, coinvolgendo altri attori sociali appartenenti al proprio contesto di provenienza. Tutte le fasi del progetto verranno valutate attraverso strumenti di monitoraggio idonei e il personale impiegato sarà costituito da psicologi ed educatori esperti in marginalità sociale.

HOME SWEET HOME


T

Grazie alla Fondazione Cariparo è attivo il progetto “Home Sweet Home” il quale mira a sostenere le persone in situazione di marginalità ed esclusione sociale, nei singoli percorsi di reinserimento abitativo sul territorio cittadino avvalendosi del supporto di figure professionali formate e competenti.

“Home Sweet Home” si rivolge in particolare ai cittadini che, per molteplici situazioni, hanno vissuto all’interno di contesti di strada e/o di esclusione sociale, al fine di sostenere il percorso di reinserimento abitativo di chi è assegnatario di un alloggio popolare o si appresta a fare il suo ingresso in soluzioni abitative di convivenza “Altre” dai contesti di emarginazione.

Il progetto vuole rispondere alla necessità di supportare e monitorare gli inserimenti abitativi delle persone che, a causa del lungo percorso di vita di esclusione ed isolamento, hanno perso abilità e competenze per poter vivere in piena o parziale autonomia. La presa in carico verrà definita nei primi quattro mesi dallo start-up e durerà per tutto il periodo previsto dal percorso.

Il progetto prevede una serie di interventi concordati con ogni singolo beneficiario che consentano di sostenerlo sin dalle prime fasi di ingresso nella nuova realtà abitativa, cercando di agire “in prevenzione” di eventuali situazioni problematiche che potrebbero farla tornare all’interno del circuito assistenziale di base.

L’obiettivo principale resta dunque quello di fornire alle persone supportate gli strumenti e i contatti utili a gestire autonomamente la propria vita.

 “Home Sweet Home” prevede una continuità progettuale, oltre la scadenza biennale prevista. L’obiettivo è infatti quello di creare le basi per poter continuare a supportare i percorsi di inserimento implementati, anche oltre la fine del progetto, grazie all’ausilio di una importante rete di volontari formati e con esperienza nel campo della marginalità sociale. Per poter lavorare in questa direzione, si rende necessaria la possibilità di individuare le situazioni di marginalità non solo nei luoghi frequentati dall’associazione, ma anche all’interno dei Servizi e su segnalazione dei cittadini della comunità locale. La segnalazione per una potenziale presa in carico dovrà rispettare una serie di criteri  affinché il percorso previsto dal progetto possa garantire il successo desiderato.